Ne parliamo con il Dott. Samer Abusaa.
Cos’è l’alluce valgo e quali sono le principali cause di questa patologia, spesso sottovalutata nonostante la sua diffusione?
L’alluce valgo è una patologia comune del piede in cui il primo dito devia gradualmente verso le dita adiacenti, causando un rigonfiamento alla base del dito.
Questo disturbo, che colpisce principalmente le donne, tende ad aggravarsi nel tempo, causando dolore, alterazione della postura e difficoltà nella deambulazione.
Le cause possono essere molteplici e non sono sempre chiare, ma le principali possono essere:
- fattori genetici
- malformazioni congenite
- calzature inadeguate (pianta stretta, punta stretta e tacco alto)
- lesioni a carico del piede
- problemi di peso, di postura o di tono muscolare
- alcuni tipi di artrite
Come riconoscere la patologia dai sintomi? A cosa è necessario prestare attenzione?
I sintomi dell’alluce valgo possono variare da persona a persona ma i più comuni sono:
- dolore e gonfiore intorno all’articolazione del primo dito del piede
- rigonfiamento all’estremità del dito
- ispessimento e/o arrossamento della pelle sopra l’articolazione
- difficoltà nel movimento del dito
Quali sono le cure per l’alluce valgo? E quali i criteri per decidere il tipo di trattamento da adottare?
Le cure dipendono dalla gravità dei sintomi e dalla quantità di dolore presente nel paziente. Come prima cosa è necessario rivolgersi ad uno specialista che, grazie ad una visita ortopedica e ad esami radiologici potrà chiarire la causa dei sintomi e definire con il paziente le modalità di trattamento.
Il trattamento dell’alluce valgo può essere di due tipi: “conservativo” e chirurgico.
Le cure conservative possono essere:
- l’utilizzo di calzature più confortevoli
- plantari ortopedici
- cuscinetti separa dita
- applicazione di un bendaggio funzionale
- iniezioni di cortisone per ridurre il gonfiore
- esercizi di stretching e fisioterapia
- assunzione di farmaci antidolorifici.
In caso di intervento chirurgico si parla sempre più spesso di chirurgia PBS? Quali sono le peculiarità di questa tecnica?
PBS, acronimo di Percutaneous Bianchi System®, è una procedura chirurgica mini-invasiva impiegata nel trattamento dell’alluce valgo e altre deformità dell’avampiede.
Questa tecnica si distingue per l’assenza di incisioni chirurgiche, l’utilizzo di strumenti sottili inseriti attraverso forellini molto piccoli e la mancanza di dispositivi di fissaggio come viti, fili o chiodi.
Quali sono i principali vantaggi dell’intervento con chirurgia PBS rispetto ad altre procedure chirurgiche per l’alluce valgo?
Tra i principali vantaggi ci sono l’assenza di vistose cicatrici post-operatorie, tempi di esecuzione estremamente ridotti, anestesia locale che consente di eseguire l’intervento in Day Hospital e un post-operatorio scarsamente doloroso.
Come avviene l’intervento?
L’intervento prevede l’utilizzo di sottili strumenti chirurgici introdotti nella cute tramite forellini senza bisogno di eseguire incisioni cutanee. Le manovre sono eseguite sotto controllo di un particolare apparecchio radiologico e mirano al ripristino del corretto asse scheletrico dell’alluce e delle dita del piede attraverso osteotomie e sezioni delle strutture capsulari e legamentose retratte.
Quali sono le tempistiche previste per il recupero dopo l’intervento con la chirurgia PBS? E quando è possibile tornare a camminare normalmente?
Grazie alla conservazione dell’integrità delle parti molli e al corretto orientamento delle linee di taglio, è possibile camminare già il giorno stesso dell’intervento. La correzione è mantenuta da un semplice bendaggio che permette al piede di ritrovare velocemente il suo assetto naturale.